(a cura del cav. GianPaolo Bruno - Funzionario Inf.co Amm.ne Civ. dell'Interno - UTG di Benevento)
La Litoranea Libica "Balbia" nella filatelia del Regno d'italia e dell'Impero

Il 15 marzo 1937 le poste del regno d'Italia emisero una serie di quattro francobolli per la colonia di Libia in commemorazione dell'inaugurazione della strada litoranea libica denominata "Balbia".

I due valori ordinari da c.mi 50 e lire 1,25 raffigurano in tutta la sua magnificenza l'arco dei Fileni, novella opera fascista costruita sulla falsa riga degli archi romani, anch'essi già presenti in Libia durante l'occupazione romana e rappresentano in tutta la sua magnificenza l'arco dei Fileni, eretto per volontà del generale Italo Balbo, eroe dell'aviazione italiana, al confine tra le regioni di Cirenaica e Tripolitania nelle quali era suddivisa l'allora colonia di Libia Italiana. Emessi con la tiratura di 35.000 esemplari, vennero stampati nei colori rosso (il valore da c.mi 50) e azzurro (il valore da lire 1,25) dall'istituto poligrafico e zecca dello stato di Roma in fogli di 64 esemplari ciascuno, con dentellatura 14x14 a blocco e dimensione 26 x 32 millimetri. Entrambi i valori non recavano la filigrana di sicurezza. L'inauguarazione della "Balbia" è anche presente in due francobolli commemorativi di posta aerea, emessi per la colonia di Libia a completamento dell'emissione ordinaria di cui innanzi e come di norma avveniva per tutte le emissioni commemorative del regno d'Italia e delle sue colonie.

Si tratta di due francobolli per la posta aerea da c.mi 50 e 1 lira emessi il 15 marzo 1937 e riproducenti entrambi l'antico teatro romano di Sabratha. Emessi con la tiratura di 35.000 esemplari, vennero stampati nei colori violetto (il valore da c.mi 50) e nero (il valore da 1 lira) dall'istituto poligrafico e zecca dello stato di Roma in fogli di 50 esemplari ciascuno, con dentellatura 14x14 a blocco e dimensione 40 x 24 millimetri. Entrambi i valori recavano la filigrana di sicurezza definita "corona" in quanto riproducente appunto una corona reale visibile in trasparenza. L'utilizzo postale di questi 4 valori riguardava, per la posta ordinaria, il 1° porto ordinario per lettera per il valore di c.mi 50, in quanto in Libia era vigente la "tariffa metropolitana" cioè la stessa vigente nel regno d'Italia, come se la Libia fosse un territorio interno al regno, mentre il valore da lire 1,25 serviva a rendere franca la corrispondenza spedita per raccomandata o espresso. Anche in questo caso la tariffa era quella "metropolitana". I due valori di posta aerea servivano, invece, a rendere franca la corrispondenza per il diritto di "posta aerea" per l'affrancatura ordinaria da c.mi 50 e per il diritto di spedizione "via aerea" per le lettere eccedenti i 20 grammi di peso e, quindi, appartenenti al 2° porto ordinario. La limitata tiratura ha consentito di far giungere ai nostri giorni solo poche corrispondenze affrancate con questi valori, nonostante la serie non avesse scadenza di validità postale, anche se il sopraggiungere della guerra e la conseguente repentina occupazione della colonia da parte delle forze alleate ne ha limitato l'uso postale all'anno 1941.

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